Il merito per aver coniato questo concetto va al filosofo Nassim Nicholas Taleb.
Per essere antifragile bisogna reagire, cogliere nuove opportunità. Queste sono caratteristiche di leadership. Sviluppare la nostra antifragilità significa introdurre una sana dose di incertezza e imprevedibilità nella nostra vita. Approfondiamo meglio questo nella skill del rischio.
Se reagite con la paura siete fragili se invece vi rimboccate le maniche e cercate nuove strade siete antifragili. È necessario accogliere l’incertezza, continuare a sorridere e rimanere in linea con la compassione.
Chi è antifragile, dunque, non solo resiste agli urti e agli imprevisti della vita, ma ne trae addirittura vantaggio: crescendo, migliorando, rafforzandosi.
“L’antifragilità va al di là della resilienza e della robustezza. Ciò che è resiliente resiste agli shock e rimane identico a se stesso; l’antifragile migliora.” Nassim Nicholas Taleb.
Essere antifragile richiede dunque agilità, essere agili per adattarci ad un ambiente continuamente in evoluzione. Chiediamoci cosa dobbiamo cambiare nella nostra percezione della velocità? Come possiamo immaginare il cambiamento?
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